Il Pilates è un metodo di allenamento che insegna a prendere coscienza del proprio corpo, per rafforzarlo, correggere la postura e migliorare la fluidità e la precisione dei movimenti.
Nel Pilates il corpo si muove come un sistema integrato, gran parte del lavoro è concentrata sulla power house, formata dai muscoli predisposti al controllo della postura che si trovano nell’area compresa tra il dorso e il bacino (dorsali, lombari, addominali, glutei, ecc.).
Questo metodo di allenamento prende il nome dal suo creatore, Joseph Hubertus Pilates.
Circa un secolo fa in Germania, Joseph Hubertus Pilates ancora ragazzo, cominciò a praticare una ginnastica simile al body building con l’intento di migliorare la propria forma fisica. Egli era infatti gracile e malaticcio, tanto che riteneva di poter contrarre la tubercolosi, ma inventò un sistema di ginnastica talmente efficace che a quattordici anni posava come modello per disegni anatomici.
Successivamente diventò un appassionato sportivo: tuffatore, pugile, ginnasta, sciatore e persino acrobata da circo. Lasciò la Germania per recarsi in Inghilterra nel 1912. Allo scoppio della prima guerra mondiale fu internato e iniziò ad allenare gli altri prigionieri con la sua sequenza di esercizi a corpo libero sul tappetino che oggi si chiama Matwork, mentre Joseph lo battezzò “Muscle contrology”. Egli prestò anche la sua opera come infermiere, sperimentando l’adozione di molle attaccate ai lettini dell’ospedale, studiate per consentire ai degenti di fare ginnastica e tonificare i muscoli prima ancora di rimettersi in piedi e camminare. Le molle, impiegate come resistenze ai movimenti, diventarono lo strumento base del suo metodo.
Dopo la guerra, Pilates tornò in Germania per un breve periodo, ma poi si trasferì a New York, dove il suo metodo ebbe un immediato successo presso i più famosi ballerini quali Gorge Balanchine e Martha Graham.
Fino a non molto tempo fa il Pilates rimase un segreto limitato all’ambiente dei ballerini classici, finché venne scoperto da atleti, attori e gente comune. In questi ultimi anni il successo del metodo non ha fatto che aumentare.
A differenza di molti tipi di ginnastica, il metodo Pilates segue rigorosamente princìpi fondati su una precisa base filosofica e teorica.
Non si tratta quindi di un semplice insieme di esercizi, ma di un vero metodo che si è sviluppato e perfezionato in più di sessanta anni di pratica e di osservazione. La versatilità della tecnica ha permesso il suo utilizzo in campo riabilitativo.
• Rinforza e tonifica ogni muscolo del corpo;
• Lavorando sulla power house favorisce l’assunzione di posture corrette, proteggendo dal mal di schiena;
• Fa acquisire una maggiore consapevolezza della dinamica del proprio movimento, migliorando il rapporto mente-corpo;
• Contribuisce a dare maggiore sicurezza a livello fisico e psicologico, con un effetto anti-stress;
• Aiuta a respirare meglio, con benefici su tutto il sistema cardiorespiratorio;
• L’elevata componente di stretching durante le lezioni favorisce un buon allungamento muscolare che previene traumi e cattive posture;
• Migliora l’equilibrio e la coordinazione.
Attenzione richiesta in quanto ogni esercizio coinvolge tutto il corpo, non singoli distretti muscolari. Diventa fondamentale la consapevolezza della postura durante l’esecuzione dell’esercizio. Inoltre, concentrandosi sui movimenti, la mente si distacca dalle preoccupazioni e dalle ansie fino a raggiungere un profondo rilassamento;
Attraverso la concentrazione si deve arrivare ad avere il totale controllo di ogni gesto, attivando così una adeguata consapevolezza che evita gli infortuni;
Fluidità del movimento: nessun movimento viene eseguito in modo rigido o contratto, né troppo rapido o lento. In ogni movimento ci deve essere armonia, grazia e fluidità, unite al controllo del corpo. Secondo Pilates la fluidità dei movimenti è legata anche alla forza del baricentro;
La mancanza di controllo di ogni minimo gesto porta inevitabilmente a una scorretta interpretazione ed esecuzione dell’esercizio. Dalla precisione dei movimenti ha origine il bilanciamento del tono delle varie regioni muscolari che si traduce, nella vita di tutti i giorni, in grazia ed economia di azione;
Inspirazione ed espirazione fluide e complete sono parte integrante di tutti gli esercizi. Il respiro deve essere coordinato con i movimenti; per questo ogni esercizio del metodo Pilates è accompagnato da precise indicazioni per una corretta respirazione, che va rieducata per liberare al massimo il diaframma.
Fulcro del metodo sia dal punto di vista fisico che strutturale. Pilates definiva “powerhouse” (casa della forza) o “girdle of strength” (cintura di forza) l’area compresa tra la parte finale della cassa toracica e la porzione più bassa del bacino.
Se i muscoli di tale “cintura” sono deboli, qualsiasi disturbo della schiena tenderà a peggiorare ed essa sarà sempre più esposta a lesioni ed affaticamento.
Una postura corretta è favorita dal rafforzamento del baricentro. Si pensi una zona compresa tra due linee orizzontali: una passante per le spalle e l’altra per le creste iliache superiori. Si ottiene così il cosiddetto “frame” (cornice), diviso da una linea verticale centrale che rappresenta il giusto equilibrio delle forze.
Il lavoro del metodo Pilates si concentra soprattutto su questa linea centrale e sul controllo del corretto allineamento della cosiddetta cornice.
Il controllo del baricentro viene inteso anche come stabilizzazione del bacino tramite il lavoro sinergico dell’area addominale e quella lombare, volto al mantenimento della posizione neutra.
Un appropriato sviluppo del lavoro del baricentro comporta un minore dispendio energetico e una ridotta incidenza di infortuni e dolori lombari
MATWORK, REFORMER E CADILLAC
Il metodo Pilates aiuta nella cura e prevenzione del mal di schiena tramite esercizi con o senza gli attrezzi specifici. Il Matwork è la sequenza a corpo libero, che può essere adattata e integrata con piccoli attrezzi (ring, foam roll, fit ball, soft ball, elastici etc…) a seconda delle esigenze della persona.
L’Universal Reformer è un carrello mobile inserito in una struttura che ricorda un lettino con tanto di molle, che danno la resistenza all’esecuzione del movimento. Consente di lavorare in maniera dinamica su tutti i gruppi muscolari in qualsiasi posizione (eretta, supina, prona, seduta, in ginocchio); in questo modo si evita di caricare in maniera eccessiva le articolazioni, caratteristica preziosa per chi ha problemi alla colonna vertebrale.
La Cadillac o Rehabilitation Table, ricorda un letto a baldacchino, come nell’Universal Reformer, ha molle applicate che possono porre una resistenza variabile in relazione al lavoro muscolare prescelto. La Cadillac è stata creata per accrescere in chinesiologia la componente propriocettiva del lavoro neuromuscolare e permette di praticare una serie di esercizi per il benessere globale. Con un altezza di soli settanta centimetri dal suolo è di facile utilizzo per le persone anziane e per coloro che stiano seguendo un programma posturale/riabilitativo.